I MIEI ROMANZI





 

Come fiori tra le macerie, Capponi Editore

 

 

Correva l'anno 1922 quando, in un piccolo paese della Ciociaria, fiancheggiato dalle verdi acque del fiume Liri e incorniciato dai monti Aurunci, la piccola Filomena perde quanto di più caro ha al mondo: i genitori. Prima l'adorata madre le viene strappata dalla grande influenza, detta anche febbre spagnola, poi il padre decide di emigrare all'estero, in cerca di fortuna, senza più fare ritorno. Filomena sarà cresciuta dagli anziani nonni, vivendo l'imponente povertà di quei tempi, la fame e l'ancora diffuso analfabetismo. Diventata una ragazza, bella e ammirata e, per sfuggire alla miseria, è costretta a delle dolorose rinunce. Va a cercare lavoro nella Capitale e, seppur disillusa dagli uomini, è disposta ancora a credere nell'amore. Vittima di pregiudizi, decide di tornare al paese natio, dove si trova ad affrontare le conseguenze della seconda guerra mondiale. La sua terra natale, sfortunata nell'essersi trovata sulla linea Gustav, troverà la forza per rinascere dalle ceneri e dal sangue dei suoi caduti per merito dell'animo forte dei sopravvissuti.

Come fiori tra le macerie” è il romanzo con cui esordisce l’autrice, spinta dall’amore per la scrittura e dall’esigenza di raccontare un importante spaccato di vita reale, dolorosa, vissuta dalla sua nonna paterna e dagli abitanti del suo paese. Ecco allora che attraverso la storia di vita di una donna e della sua famiglia, l’autrice riesce con scrittura realistica a rintracciare e narrare le vicende storiche di un epoca e di un territorio. Un romanzo dal profumo dolce e amaro del passato, quando l’amore sapeva di zucchero e cannella, di fiele e polvere, in un’Italia semplice e genuina, in un paese sotterrato da un governo avventato e sprovveduto. In questo scenario Filomena conduce con forza e coraggio la sua vita, sorretta da un amore lontano, eppur, vicino. Un piccolo spaccato per non dimenticare ciò che siamo stati.  https://www.amazon.it/Come-fiori-macerie-Monica-Maratta/dp/8897066879/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1493364401&sr=8-2&keywords=monica+maratta

 

 

 

 

 Cuore indiano, LFA publisher


 Durante l'incendio di Jamestown, avvenuto il 19 settembre del 1676 in Virginia, per mano di alcuni coloni ribelli, capeggiati da N. Bacon, Eleanor viene rapita da un giovane indiano della tribù dei Pamunkey. Nonostante lo shock iniziale e il difficoltoso adattamento alla vita selvaggia, nasce un amore sincero tra i due giovani che tuttavia sarà costantemente ostacolato dagli odi razziali e politici dell'uomo bianco nei confronti dei nativi americani. https://www.amazon.it/Cuore-indiano-Monica-Maratta/dp/8899972451/ref=pd_sbs_14_2?_encoding=UTF8&psc=1&refRID=9WD9AH8B4G94Y3A8YT2G

 

  




    


Non odiare il sole, scritto insieme ad Aurora Stella, Amazon


Durante l’inverno del 1870,la giovane Brigida perde i genitori in una sanguinosa rivolta avvenuta nell’Irlanda del nord. Insieme allo zio e agli altri componenti della famiglia, fugge in America sotto la protezione del ricco e affascinante Ethan Mills, futuro marito di sua cugina Ailin. Durante i preparativi per il matrimonio Brigida viene rapita da un gruppo di banditi, in un agguato che sembra organizzato alla perfezione. Perché proprio lei? Si domanda la dolce Ailin, costretta a rimandare la cerimonia. Che sia finita in un losco giro di donne vendute come schiave o prostitute? Finché un giorno Ethan acquista un pellerossa catturato da brutti ceffi. Perché l’indiano porta con sé il ciondolo di Brigida? Cosa nasconde il tenebroso e affascinante Kohan?https://www.amazon.it/Non-odiare-sole-Monica-Maratta-ebook/dp/B073R243JW/ref=sr_1_4?ie=UTF8&qid=1500722489&sr=8-4&keywords=monica+maratta


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La leggenda di Ninfa. Lucrezia Borgia, incanto e disperazione.
Di Monica Maratta e Dario Pozzi.
Edito da "La strada per Babilonia".

Milano, ottobre 1816. Angelico Vago, un nobile di origine spagnola, mostra a Lord Byron alcune preziose lettere che conserva e che Lucrezia Borgia scrisse al fratello Cesare durante la permanenza a Sermoneta. Gliele aveva inviate per distrarlo dalla frenetica attività militare che l’uomo conduceva, per parlargli del magnifico luogo di cui era divenuta duchessa e, infine, per informarlo che, durante i lavori di fortificazione del feudo a opera del Sangallo, gli operai avevano trovato un piccolo involto di fogli scritti dalla mano di un autore anonimo. Si trattava di un’antica leggenda medievale del luogo, e raccontava di un amore struggente, di magia, di intrighi di corte e violenze: la leggenda di Ninfa.
Nacque una fitta corrispondenza tra i due fratelli in cui Lucrezia esprimeva tutta la nostalgia e il rammarico di non poter più vivere le stesse passioni di Ninfa perché ormai si sentiva vecchia e consumata dagli eventi politici della sua famiglia. Anche Lord Byron, rileggendo secoli dopo le lettere di Lucrezia, si ritrova avvolto, suo malgrado, dalla malinconia e racconta ad Angelico le infauste conseguenze dell’insana passione che genera azioni mostruose, richiamando alla memoria i suoi rapporti con lady Shelley e la sua sorellastra.
Ninfa, come Lucrezia, era merce di scambio per gli interessi economici e politici del padre, il duca Pietro Caetani. Il nobile, pur di prosciugare la palude che, impietosa, mieteva vittime tra gli abitanti e ne indeboliva il feudo, aveva affidato la costruzione di un canale a Moro e Martino, promettendo la figlia in moglie a chi tra i due fosse riuscito nell’ardua impresa. Entrambi i giovani erano innamorati di Ninfa, ma solo Martino era da lei ricambiato, in quanto Moro era un uomo losco e malvagio, dedito alla magia nera.



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