Il convento di San Bartolomeo, Piancastagnaio (Siena).


Questo weekend ho avuto il piacere di soggiornare in Toscana, nella provincia di Siena a Piancastagnaio. Dormire in un convento medievale è stata un'esperienza indimenticabile e suggestiva. La proprietaria, la signora Ricci Barbini ci ha fatto anche la visita guidata del complesso.
Siete pronti a scoprire la storia di questo luogo incantato?

La chiesa

La costruzione del convento è iniziata il 5 settembre 1276 quando è stata messa la prima pietra della chiesa ed è stato piantato anche il castagno antistante il piazzale.
A seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale è stato sostituito il tetto della chiesa (prima era a volta, ora è con le capriate). Da fuori si può notare che la facciata è stata alzata.
Durante i restauri sono emersi due affreschi: uno sul lato sinistro del portone d'entrata, del 1300 e una madonna che allatta suo figlio sulla parete sinistra rispetto all'altare.
Dovrebbero esserci anche altri affreschi, ma per mancanza di fondi hanno preferito dare sopra una mano di vernice...
Ci sono tre stemmi lungo la navata centrale. Quello della famiglia Ricci Barbini è il secondo.
Sotto il pavimento, sempre restaurato nel dopoguerra, ci sono varie tombe, ma momentaneamente non c'è nessun accesso.
La parte del coro è tutta in legno e degno di nota è l'organo anche se necessita di un restauro.
La chiesa, soppressa anch'essa con l'editto napoleonico, è stata ridata alla curia dalla famiglia Ricci Barbini nel 1847. Attualmente è una delle due parrocchie del paese. Vi si celebra la messa il sabato pomeriggio alle 17:00 da giugno a ottobre.

Il chiostro



La tettoia del chiostro è stata ricostruita (grazie a una fotografia conservata) nel recente restauro avvenuto in seguito al forte terremoto del 1998 che aveva per epicentro Assisi. Dopo la seconda guerra mondiale il comune di Piancastagnaio ha chiesto al nonno dell'attuale proprietaria di donare al paese i "tegolini" e il legname della copertura del chiostro per ricostruire i tetti delle case del paese che avevano subito i bombardamenti. L'urgenza e la fretta di quei giorni ha contribuito a danneggiare tutto quello che era sulle pareti che purtroppo è andato perso.
Durante il restauro le pietre sono state ripulite e sono state rinvenute due croci templari (sulla parete a sinistra dell'entrata). Si suppone quasi con sicurezza che nell'edificio in corrispondenza delle croci ci fosse una foresteria per i viandanti legata all' Ordine dei templari, anche in relazione al fatto che nel paese limitrofo Abbadia San Salvatore i templari avevano una tenenza. Considerando che essi furono sciolti nel 1317 è plausibile che anche in questa dimora ci fosse una loro tenenza, anche perché secondo i dettami dell'ordine questi edifici erano scelti in base a tre criteri: dovevano trovarsi fuori dalle mura di cinta del paese (il convento dista 368 metri da esso) vicino a una chiesa e su una via importante (la via Francigena).



Nel chiostro si trova l'unico affresco ben conservato che rappresenta San Francesco che riceve le stimmate a Verna, attribuito a Francesco Nasini, pittore della metà del Seicento che apparteneva a una famiglia di scultori e pittori del luogo.


Tra le due finestre che si affacciano sul chiostro, in corrispondenza dell'ala del Priore (dove attualmente si trova l'appartamento privato della famiglia Ricci Barbini) è ancora leggibile l'antica meridiana. 
Lungo il lato dove si trova la Sala Capitolare vi è una rappresentazione di Madonna con Bambino che non ha una precisa datazione.


Ps: nella seconda parte dell'articolo vi parlerò delle altre stanze del convento e vi mostrerò nuove foto che ho scattato. Non perdetelo!
  




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