Recensione al romanzo "Jane Eyre" di C. Bronte, a cura di Monica Maratta per il blog "Les fleurs du mal". Nel 1848 il romanzo “Jane Eyre” di un enigmatico scrittore di nome Currer Bell divenne il caso letterario dell’anno. Un’ epoca in cui si affermava che la letteratura non doveva essere l’obiettivo nella vita di una donna poiché in tal modo sarebbe venuta meno ai suoi doveri primari, giustifica l’uso dello pseudonimo da parte della Bronte. Possono gli elementi autobiografici indurre al successo indiscusso di un’opera? Certo, “Jane Eyre” viene giudicato come il miglior romanzo di C. Bronte, la cui stesura avvenne nel 1847 nello stesso periodo in cui la sorella Emily componeva “Cime tempestose”. La critica lo ritenne già all’epoca un capolavoro sia per gli schemi di confezione testuale, sia per lo spessore psicologico dei personaggi. In merito alla componente autobiografica, si è tutti d’accordo nell’affermare che esistono nell’opera episodi della b...
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