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Visualizzazione dei post da 2018

Recensione al romanzo "L'acquaiola" di Carla Maria Russo, edito da Piemme.

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L’acquaiola è un romanzo che ricorda il Verismo verghiano perché è crudo, a tratti spietato, è il grido di denuncia, il ritratto realista di un Italia neanche troppo lontana: si parte dalla fine dell’Ottocento per arrivare agli anni Quaranta del secolo scorso. E di tale epoca nel libro se ne respira il profumo e si fa i conti con l’amarezza che sopraggiunge forte quando si toccano con mano le ingiustizie, le difficoltà della povera gente per campare in modo umano. Maria è forte, ha dei valori profondi, è dedita ai sacrifici che sopporta come se glieli avesse mandati Dio per metterla alla prova e assegnarle un posto in paradiso, quando sarà ora. Maria è religiosa come tutte le persone dell’epoca, in special modo se abitanti dei piccoli paesi del centro sud dell’Italia. E se agli occhi di qualcuno appare virtuosa e speciale, Maria non ci fa quasi caso e tira dritta per la sua strada fatta di sassi. Non ha tempo da perdere perché deve badare al padre malato e mantenere entram

LA LEGGENDA DI NINFA. LUCREZIA BORGIA, INCANTO E DISPERAZIONE.

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Sono felice di presentarvi il mio ultimo lavoro, scritto insieme a Dario Pozzi ed edito da "La strada per Babilonia".                                                                                                                                   Cosa racconta il libro? Milano, ottobre 1816. Angelico Vago, un nobile di origine spagnola, mostra a Lord Byron alcune preziose lettere che conserva e che Lucrezia Borgia scrisse al fratello Cesare durante la permanenza a Sermoneta. Gliele aveva inviate per distrarlo dalla frenetica attività militare che l’uomo conduceva, per parlargli del magnifico luogo di cui era divenuta duchessa e, infine, per informarlo che, durante i lavori di fortificazione del feudo a opera del Sangallo, gli operai avevano trovato un piccolo involto di fogli scritti dalla mano di un autore anonimo. Si trattava di un’antica leggenda medievale del luogo, e raccontava di un amore struggente, di magia, di intrighi di corte e violenze: la leggenda d

Don't hate the sun

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t's the winter of 1870. Brigida's parents have been killed during a bloody rebellion in the north of Ireland. Together with her uncle and other members of her family, she flees to America, under the protection of her cousin Ailin's fiancé, the rich and handsome Ethan Mills. Only days before Ailin’s wedding, Brigida is kidnapped during an ambush. Why Brigida? It's a question that continues to torment Ailin, who is forced to postpone her wedding. Was she kidnapped by white slavers? Has she been forced into prostitution? Until one day, Ethan Mills buys a Redskin slave from a group of thugs. Why is the Indian wearing Brigida's locket? What is the dark, mysterious Kohan hiding? https://www.amazon.it/English-Monica-Maratta-Aurora-Stella-ebook/dp/B07KJV5FR3/ref=sr_1_3?ie=UTF8&qid=1543000503&sr=8-3&keywords=don%27t+hate+the+sun

Fantasmi storici

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Amo la storia. La nostalgia per il passato e la voglia di scoprire come vivevano i nostri antenati mi ha sempre affascinato, portandomi a studiare e leggere testi riguardanti soprattutto l'epoca del Medioevo e del Rinascimento. Sono  molto curiosa e ciò mi spinge a voler soddisfare tale caratteristica documentandomi anche sulle leggende o sulle storie di fantasmi. Lo scorso weekend ho soggiornato in Emilia Romagna, nella provincia di Rimini, per la precisione nella Valmarecchia, nel paesino medievale di Verucchio. Il luogo è ricco di interesse storico e archeologico. Curiosando nella libreria di uno dei musei che ho visitato, ho trovato un libro che mi ha entusiasmata: "Fantasmi e luoghi stregati di Romagna", E. Baldini, Società Editrice "Il Ponte Vecchio". L'ho acquistato non perchè io creda con ingenuità e faciloneria a storie di spettri e simili, ma perchè le leggende sono esse stesse "storia", vecchie di secoli e tramandate oralmente da chi

La città diruta

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Ninfa è un paradiso terrestre: entrandovi tutti i sensi vengono storditi da un’innaturale sacralità. Calpestandone gli erbosi sentieri si avverte il nostalgico primitivo contatto con la natura. Il cinguettio degli uccelli, il lento e dolce fluire del fiume cristallino che l’attraversa, le fronde danzanti degli alberi sembrano comporre una poesia i cui versi scaldano l’anima. I ruderi delle case medievali, delle chiese, le mura, i ponti, tutto è dormiente da secoli, nascosto dal folto della vegetazione e fa di lei “la città diruta”. La distruzione di Ninfa A causa di ostilità e rivalità politiche con gli abitanti dei paesi vicini, nel 1381 Ninfa fu distrutta, affinché di lei non rimanesse memoria. Al suono delle campane, levando in alto gli stendardi delle loro città, gli abitanti di Sermoneta, Bassiano e Sezze l’assaltarono con l’ausilio di armi e picconi, demolendo e bruciando le case e la rocca. Fu un triste spettacolo di fiamme che avvolsero ogni cosa fino a incener