Recensione al romanzo "L'acquaiola" di Carla Maria Russo, edito da Piemme.
L’acquaiola è un romanzo che ricorda il Verismo verghiano perché è crudo, a tratti spietato, è il grido di denuncia, il ritratto realista di un Italia neanche troppo lontana: si parte dalla fine dell’Ottocento per arrivare agli anni Quaranta del secolo scorso. E di tale epoca nel libro se ne respira il profumo e si fa i conti con l’amarezza che sopraggiunge forte quando si toccano con mano le ingiustizie, le difficoltà della povera gente per campare in modo umano. Maria è forte, ha dei valori profondi, è dedita ai sacrifici che sopporta come se glieli avesse mandati Dio per metterla alla prova e assegnarle un posto in paradiso, quando sarà ora. Maria è religiosa come tutte le persone dell’epoca, in special modo se abitanti dei piccoli paesi del centro sud dell’Italia. E se agli occhi di qualcuno appare virtuosa e speciale, Maria non ci fa quasi caso e tira dritta per la sua strada fatta di sassi. Non ha tempo da perdere perché deve badare al padre malato e mantenere entram...