L'eros bollente in una storia d'amore emozionante.
Mèlodie Morel è lo pseudonimo di un'autrice italiana che scrive anche romanzi di altro genere. "L'infedele" e "Perchè ti voglio ancora" fanno parte di una duologia. I racconti sono ambientati in Francia (Parigi), teatro della grande passione tra Angèlique e Marcel i quali, nonostante tutto, si ritroveranno ad affrontare mille difficoltà prima di capire quanto profondo sia il sentimento che li unisce. Amore, sesso, bugie e tradimenti sono gli ingredienti di questi racconti erotici.
Mi attira a sé e
mi prende la mano per farmi toccare il frutto della sua dirompente eccitazione.
«Toccami. Lo
senti? Mi è bastato vederti con le mutandine tra le mani per sentirlo
indurirsi. Sei stupenda, piccola.»
Piccola,
mi
chiama sempre così e ogni volta mi dibatto tra la rabbia di sentirmi presa in
giro e l’illusione che usi il nomignolo solo con me, perché sono unica e
speciale ai suoi occhi. Devo disperatamente convincermi anche di questo per non
morire di dolore.
Tuttavia, sono
umana e come tale debole, così nel toccare il membro duro sento il fuoco
avvampare tra le mie gambe. Marcel mi ha appena sfiorata e sono già bagnata,
pregusto ciò che mi attende. Quest’uomo è un Dio del sesso.
Mi sfila il
vestito senza staccare gli occhi dai miei, poi mi fa voltare per slacciarmi il
reggiseno e mi afferra i capezzoli, strizzandoli con foga, mentre con la lingua
stuzzica il lobo dell’orecchio. Sento la sua virilità premermi fra le natiche
e, quando mi avvicina ancora di più al suo corpo, emetto un mugolio di piacere
misto a sofferenza.
Marcel gode nel
tormentarmi. Così, con la lingua morbida e calda scende sul mio collo. Non
resisterò ancora a lungo. Tenendomi ancora di spalle, mi fa poggiare con le
mani sulla sedia del salotto, mi accarezza l’intimità con la stessa maestria di
un musicista esperto che dalle corde del suo violino fa nascere un’armoniosa
melodia. Finalmente mi divarica le gambe e mi penetra con le dita. Con la mano
rimasta libera mi chiude la bocca per non farmi urlare. Riempie il mio viso di
tanti piccoli baci sensuali. Sento il suo respiro caldo e accelerato
dall’eccitazione.
Mi contorco dal
piacere, che aumenta ancora di più quando Marcel prende a sussurrarmi
all’orecchio con voce roca e profonda, la più bella che abbia mai udito in vita
mia: «Ti piace? Voglio sentirti supplicarmi.»
Mi libera la
bocca per farmelo dire. «Ti prego, scopami!»
«Cosa? Non ho
capito bene» mi risponde per provocarmi e continuare a torturarmi con le dita.
«Ti supplico,
scopami adesso, subito!»

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