Recensione al romanzo "Deception" di Barbara Bolzan, Delrai Edizioni. A cura di Monica Maratta per il blog "Les fleurs du mal."
Prenderti per mano, trascinarti in un
mondo affascinante, istrionico e farti perdere il contatto con la realtà
è una caratteristica dell’autrice Barbara Bolzan. I volumi della Rya Series nascono
da pennellate di vivida fantasia ma soprattutto da solide basi di
tecnica narrativa. Impressionante è il processo di formazione della
protagonista che, nel terzo romanzo dal titolo “Deception”, mostra la
sua maturità, il carattere forgiato dall’aver sopportato condizioni che
le erano sconosciute: la fame, la sete, la povertà.
“Provai a schiudere le palpebre, ma un chiarore inaspettato mi costrinse a richiuderle. Quanta acquavite avevo bevuto la notte precedente? Non lo ricordavo neppure, e il mal di testa che mi falcidiava non aiutava a pensare.
Dalla luce che, filtrando dalle assi che sprangavano le aperture, arrivava a ferirmi gli occhi, calcolai che dovesse essere ormai pomeriggio. Il bordello aveva già accolto i primi clienti. Perché Roxile non mi aveva svegliata?”
L’autrice riesce a plasmare Rya volume
dopo volume, con una tale maestria che il lettore diventa lo spettatore
intimo e privilegiato della sua crescita interiore; fa suoi i personaggi
del romanzo fino a sentirli familiari e ciò accade quando il lavoro di
caratterizzazione è perfetto. I protagonisti del romanzo della Bolzan –
sì, “protagonisti”, perché tutti hanno uno spazio importante nella
narrazione in modo tale che quasi non appaiono come secondari – sono
complessi, imperfetti tanto da sembrare umani. Anche questo è un
elemento che svela la capacità della scrittrice in cui talento e
preparazione tecnica sono un perfetto connubio.
Nemi è l’uomo tenebroso e, all’apparenza,
rude; colui che ha mostrato a Rya come stare al mondo, quello vero, non
il teatrino dorato avvolto nella bambagia nella quale è cresciuta.
Egli, dunque, torna e risvegliare nella donna sentimenti solo
all’apparenza assopiti.
“Sì, Rya. Nemi era in quella baracca.”
“E’ qui, ora?”
“No.”
“M-morto?”
“Cara, non dovete pensare una cosa tanto orribile! È vivo.” Non aveva prove da mostrarmi, eppure tutto, in lui, mi supplicava di credergli. “Nemi è vivo. È entrato in Idrethia e ha portato a termine il compito che si era prefissato: ha salvato Mejixana, ci ha salvati tutti. Poi, ha abbandonato la città. Non aveva più motivi per trattenersi.”
Era stato a un passo da me, nella casupola. Mi aveva strappata al pericolo- per la seconda volta: dopo il fiume di Temarin, il fuoco di Idrethia-.
E ora se ne era andato…
Deception è anche un romanzo profondo,
che fa parte di una serie in cui vengono trattati magistralmente dei
temi scottanti, quali la prostituzione, tema del volume precedente, e la
violenza domestica, in questo. La lettura tiene col fiato in sospeso.
Il lessico della Bolzan è ricercato, ma mai pomposo. Nessun personaggio è
piatto o stereotipato, bensì ricco, dotato di sfumature che lo rendono
unico e mai schierato nella categoria solo “buono” o “cattivo”. Una nota
di merito va all’edizione cartacea curata nei minimi dettagli e che si
distingue per l’originalità dell’impaginato, così come alla bellezza
delle immagini scelte per le cover. Lettura consigliata per la trama
avvincente, profonda e ben sviluppata da un’autrice che ha tutte le
carte in regola per emergere e distinguersi nel grande oceano che è il
mondo degli autori.
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